I limiti del patto tedesco con l’Africa per il Piano Mattei
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Ufficio Policy Focsiv- I rapporti con l’Africa saranno al centro della presidenza italiana del G7 e la conferenza Italia-Africa prevista per il 28 e 29 gennaio sarà focalizzata sul Piano Mattei. Non solo l’Italia, è tutto il mondo occidentale, europeo, e oltre, che sta corteggiando i governi dei paesi africani per integrarli nelle loro economie cooperando ed investendo. L’Europa ha lanciato il Global Gateway, e anche i suoi paesi, singolarmente, lanciano piani nazionali con l’Africa per sostenere le loro imprese nella corsa al mercato africano.
In questo quadro di competizione e cooperazione nelle relazioni con l’Africa è interessante guardare al Patto tedesco con l’Africa, per trarne elementi utili a discutere quello che sarà il Piano Mattei. La conferenza Italia-Africa si preannuncia quindi come un momento cruciale per esplorare le connessioni tra i piani di sviluppo italiano e tedesco. In questa prospettiva, l’analisi di Misereor, membra di CIDSE, di cui anche Focsiv fa parte, fornisce raccomandazioni essenziali che possono guidare i decisori politici nella formulazione di politiche di cooperazione e investimento più efficaci e orientate al benessere delle popolazioni coinvolte, evitando un approccio neocoloniale fondato prioritariamente sugli interessi nazionali dei paesi europei.
Il 20 novembre 2023, si è tenuta la conferenza economica straordinaria a Berlino nell’ambito del G20 Compact With Africa (CWA). L’evento ha coinvolto numerosi capi di Stato e di governo africani ed è stato accompagnato da un incontro al vertice tra aziende private e investitori tedeschi. In occasione della conferenza, l’ONG tedesca Misereor ha sollevato critiche significative riguardo al Piano tedesco per l’Africa, sottolineando la necessità di un cambiamento di paradigma nell’approccio tedesco alle economie africane. “L’impegno economico della Germania con l’Africa non deve essere una strada a senso unico che porta a una sorta di imperialismo 2.0” afferma Carsten Bockemühl, esperto di politica africana di Misereor.
Il Piano tedesco è stato oggetto di analisi da parte di Misereor, che ha condotto uno studio mirato a comprendere gli obiettivi degli investimenti, concentrandosi sulle strategie adottate dal governo tedesco. Questa indagine ha fornito una valutazione approfondita con l’idea di chiarire come tali strategie possano impattare sull’Africa.
Le raccomandazioni emerse dallo studio sono sintetizzate in 8 punti e rappresentano un invito a modellare gli investimenti in modo più attento, in armonia con le reali necessità e aspirazioni delle popolazioni africane.
Il Compact with Africa
Negli ultimi anni, la Germania ha posto in cima all’agenda della politica economica, estera e di cooperazione allo sviluppo il continente africano. L’impegno è stato quello di sostenere misure di riforma economica in alcuni Paesi africani selezionati e di mobilitare gli investimenti privati da parte degli attori del Nord globale, incluso le aziende tedesche.
Questo impegno si è concretizzato con il Compact with Africa (CwA), un’iniziativa lanciata nel 2017 sotto la presidenza tedesca del G20 per sviluppare le condizioni strutturali e promuovere gli investimenti diretti esteri nei Paesi del Compact. I settori di intervento includono infrastrutture, estrazione mineraria, energia, tecnologia e agricoltura. L’obiettivo di questa iniziativa è liberalizzare il quadro economico in alcuni paesi africani per facilitare la cooperazione tra le imprese del Nord del mondo e i paesi africani.
Recentemente, a Berlino si è tenuta una conferenza economica straordinaria nell’ambito del G20 Compact with Africa. L’incontro ha coinvolto leader e imprenditori tedeschi con l’obiettivo di attirare più aziende tedesche nei mercati africani e intensificare le collaborazioni commerciali.
L’analisi di Misereor
Misereor, in risposta alla conferenza economica di Berlino sul G20 Compact con l’Africa, ha sollevato critiche significative riguardo al Piano tedesco, sottolineando la necessità di un cambiamento di paradigma nell’approccio tedesco alle economie africane.
In primo luogo, ritiene che il piano africano miri esclusivamente a garantire l’accesso all’energia e alle materie prime metalliche per fini strategici nazionali. Tuttavia, questi settori sono notoriamente caratterizzati da una limitata creazione di posti di lavoro nel continente africano, contribuendo così a perpetuare le strutture coloniali di esportazione.
In secondo luogo, Il piano presenta una mancanza di impegno specifico per affrontare disoccupazione, povertà e violazioni dei diritti umani in Africa. Si propone un cambio di paradigma con un focus su piccole e medie imprese e creazione di valore locale. L’appello è per un impegno più forte della Germania su occupazione locale, diritti umani, protezione ambientale e partecipazione civile nei paesi africani, privilegiando il benessere della popolazione rispetto agli interessi strategici dello Stato.
Le raccomandazioni risultanti dall’analisi sono sintetizzate in 8 punti, che di seguito commentiamo:
1. Collegare tutte le misure di riforma e i flussi di investimenti all’Agenda 2063 dell’Unione Africana, all’Agenda 2030, ai patti delle Nazioni Unite sui diritti umani e all’accordo sul clima di Parigi.
Il governo tedesco dovrebbe allineare le sue azioni di riforma e gli investimenti privati con gli obiettivi di riduzione della povertà, promozione dei diritti umani e tutela dell’ambiente. I progetti dovrebbero avere un ciclo di monitoraggio, strumenti di valutazione e indicatori chiari, per valutare l’effettivo contributo al benessere locale. Questo meccanismo dovrebbe coinvolgere la società civile africana e rendere la CwA più aperta, inclusiva, favorevole ai poveri, basata sui diritti umani ed ecologicamente sostenibile rispetto al passato.
2. Rafforzare le piccole e medie imprese locali.
I piani nazionali come quello tedesco dovrebbero concentrarsi essenzialmente sul rafforzamento delle piccole e medie imprese locali, in tal senso il governo tedesco dovrebbe garantire che gli investimenti e le riforme nazionali siano principalmente orientati a beneficio delle piccole e medie imprese, contribuendo così alla creazione di valore locale e alla trasformazione industriale. Questo approccio è considerato il più efficace per generare occupazione produttiva e stabile a lungo termine. Si propone anche l’utilizzo di subappalti con aziende locali per migliorare vari settori, tra cui la produzione di energia, l’infrastruttura urbana, le reti di telecomunicazione e la produzione di farmaci e vaccini.
Le iniziative per favorire investimenti sostenibili sono cruciali se mirano alla creazione di posti di lavoro dignitosi e un accesso equo agli imprenditori su entrambi i continenti.
Gli investimenti dovrebbero mirare a formare le future generazioni attraverso un’istruzione accessibile a tutti.
Per superare la dipendenza dalle importazioni coloniali, è necessario diversificare le colture e migliorare il supporto agli imprenditori locali, facilitando l’accesso a finanziamenti e servizi assicurativi. Particolare attenzione deve essere rivolta alle aree remote per offrire opportunità occupazionali e partecipazione sociale alle fasce svantaggiate, soprattutto alle donne.
3. Escludere in linea di principio la promozione di settori economici non trasformativi.
Il governo tedesco dovrebbe escludere la promozione di settori economici non trasformativi nei Paesi africani. Ciò implica l’evitare investimenti in combustibili fossili, l’espansione di infrastrutture esistenti, e lo sfruttamento del gas naturale liquefatto. Le varie indagini hanno dimostrato l’inefficienza di questi investimenti, che creano poca occupazione locale e aumentano le violazioni dei diritti con irreversibili danni ambientali.
Inoltre, bisognerebbe respingere gli investimenti nella produzione agricola industriale su larga scala, favorendo invece l’agroecologia e la produzione dei piccoli proprietari. Gli investimenti nel settore minerario dovrebbero essere limitati a casi eccezionali.
4. Vincolare gli investimenti al rigoroso rispetto degli obblighi di diligenza in materia di diritti umani e ambiente, nonché di standard sociali ed ecologici minimi.
Gli investimenti devono conformarsi a misure vincolanti per la tutela dei diritti umani, sociali e ambientali. È essenziale condurre valutazioni preventive dei progetti per identificare e affrontare possibili rischi. Il consenso informato delle comunità coinvolte tramite consultazioni pubbliche è essenziale, inoltre è necessario istituire un sistema di reclami accessibile. È fondamentale introdurre obblighi vincolanti di due diligence per le aziende, questa misura è necessaria per evitare che attori stranieri sfruttino le ricchezze naturali senza contribuire alle economie nazionali. Questo meccanismo serve a prevenire la complicità delle imprese europee in gravi reati commessi dai loro subappaltatori. I diritti fondiari sono cruciali per preservare il controllo delle comunità locali sulla propria terra e sulle risorse ad essa associate.
5. Sensibilità ai conflitti in tutte le decisioni.
Il governo tedesco deve garantire che gli accordi e i programmi di investimento adottino un approccio sensibile ai conflitti (valutino cioè se e come gli investimenti possano avere conseguenze negative nelle relazioni sociali locali, alimentando tensioni tra gruppi etnici e religiosi che possono portare a conflitti) e siano conformi ai criteri di rispetto dell’ambiente.
6. Affiancare il CwA con investimenti pubblici nell’istruzione e nella sicurezza sociale
Il governo tedesco dovrebbe adottare una strategia integrata che unisca cooperazione allo sviluppo, investimenti pubblici e coinvolgimento del settore privato. Il focus è sull’istruzione di qualità, includendo la formazione professionale e la creazione di reti di sicurezza sociale per offrire un sostegno temporaneo al reddito per i lavoratori colpiti dalle crisi.
7. Impegno a favore dello Stato di diritto, del buon governo e di sistemi democratici funzionali.
Il governo tedesco dovrebbe garantire che i programmi di riforma e investimento nei Paesi partner siano in linea con il rafforzamento delle strutture democratiche. È essenziale che tali programmi abbiano priorità, linee guida e monitoraggio, e un maggiore sostegno ai movimenti della società civile che lottano per il rispetto dei diritti fondamentali e della democrazia.
8. Maggiore trasparenza e dialogo istituzionalizzato con gli attori della società civile
Il governo tedesco dovrebbe garantire una partecipazione attiva della popolazione africana nella fase di negoziazione degli accordi di CWA. Per un effettivo consenso da parte della popolazione è fondamentale garantire la pubblicità e l’accessibilità trasparente degli accordi.
Inoltre, per ogni patto dovrebbe essere istituito un processo di dialogo istituzionalizzato per consentire agli imprenditori africani e agli stakeholder della società civile di partecipare all’intero ciclo di negoziazione e alle successive fasi di monitoraggio.
Leggi documento dell’analisi integrale di Misereor tradotto con Deepl, qui scaricabile.